Progetto “Ti voglio donare”
Oggi, 14 Novembre 2023, abbiamo avuto l’opportunità di ospitare nella nostra scuola il Dott. Davide Durì, medico del Centro regionale trapianti FVG, anestesista e rianimatore dell’Ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Udine, e la professoressa Elena Fabbro che, attraverso le sue emozionanti parole, ci ha raccontato la sua esperienza da “trapiantata”.
L’intervento del dott. Durì ci ha permesso di comprendere in maniera approfondita la realtà del trapianto: a partire dalle scoperte dell’elettrocardiogramma e dell’encefalogramma siamo giunti a parlare di come la medicina sia riuscita a comprendere quando era possibile determinare la morte cerebrale di un individuo e di come i medici di oggi riescano a compiere operazioni in grado di ridare una speranza di vita a pazienti gravissimi grazie al trapianto d’organi.
In seguito, grazie alla testimonianza di Elena Fabbro, che a soli 14 anni ha ricevuto un fegato da un donatore morto per un incidente stradale, abbiamo avuto modo di scoprire com’è la vita di una persona che attende un trapianto. Attraverso il suo racconto abbiamo capito com’è difficile non sapere né quando né se sarà possibile effettuare l’intervento di trapianto. La professoressa ci ha raccontato la sua toccante vicenda, del momento in cui ha ricevuto la notizia che il suo organo sostitutivo era disponibile, a quando la famiglia, seppur colta di sorpresa dalla chiamata dell’ospedale di Milano, si è messa subito in viaggio, dai giorni trascorsi in ospedale alle lettere inviate dai compagni di scuola dello “Stellini” di Udine per farla sentire meno sola.
In seguito i due relatori hanno introdotto due termini estremamente importanti riguardo questa tematica sensibile: il diritto di scelta e l’opportunità. Attraverso queste due parole hanno cercato di farci riflettere su quelle che possono essere le possibilità e le conseguenze che le nostre scelte possono generare. Donare un organo può essere decisivo nel determinare se una persona potrà continuare a vivere o meno e decidere finche si è ancora in salute (attraverso l’iscrizione all’AIDO o dando il proprio consenso o meno alla donazione presso il nostro Comune di residenza) può fare la differenza per molte persone, da chi si trova ad affrontare gravi patologie di salute ai sanitari che devono intervenire.
Fortunatamente negli ultimi decenni gli Italiani sono diventati sempre più propensi a donare i propri organi, infatti, solo tra il 2020 e il 2021, c’è stato un aumento del 12% dei donatori che promette solo che bene per il futuro dei pazienti.