La vita ci ha regalato la scuola
Il significato scuola in un semplice dizionario è questa: la scuola ha origine latina. La sua etimologia è riconducibile al termine scola che deriva a sua volta dal greco σχολή (scholè) che, un po’ sorprendentemente, significa ozio, riposo. Con buona pace di tutti gli studenti, la scholè era proprio il tempo in cui ci si riposava dalle fatiche della vita quotidiana per dedicarsi allo studio, al ragionamento. Una istituzione educativa che ha il compito di trasmettere alle giovani generazioni gli elementi fondamentali di una civiltà, di una cultura o di avviare al processo di una data disciplina o alla pratica di una determinata professione. In verità la scuola è molto di più di quello scritto in qualsiasi dizionario. “Se si giudica un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi sugli alberi, passerà la sua vita a credere di essere stupido”, sosteneva Einstein. Se i professori non riescono a tirar fuori il meglio di un ragazzo la scuola non dovrebbe essere chiamata scuola. Tutti una volta nella vita abbiamo detto che odiamo la scuola, ma in fondo la scuola è un luogo dove si impara a leggere, a scrivere, a contare, a suonare; un luogo dove puoi conoscere nuove persone, puoi scegliere come passare le ore in futuro, il tuo pensiero, il tuo punto forte o quello debole. Si impara ad accettare gli altri, a rispettarsi a vicenda, ad amare il prossimo. La scuola non ti insegna solo a contare, ma anche a vivere. Si diventa capaci a confrontarsi con gli altri ad apprezzare il pensiero diverso dal tuo. Svegliarsi ogni mattina con il rumore “sfascia orecchie” della sveglia non è piacevole per nessuno. Alzarsi dal letto e privare il tuo corpo del calore di esso è quasi traumatizzante. Un’altra cosa che potrebbe essere spiacevole è sentire i brividi che percorrono il tuo corpo mentre si stanno togliendo i caldi indumenti chiamati da tutti “pigiama”. Preparare la colazione ,che non tutti fanno perché la voglia non è mai tanta. Prendere l’autobus pieno di estranei vogliosi di fissarti o pieno di coetanei che non saluterai per il tuo malumore di ogni mattina. Scendere alla solita fermata e incamminarsi verso scuola. Oppure, per i più fortunati, salutare calorosamente gli “accompagnatori” (o da tutti chiamati genitori) e abbandonare l’auto che emanava un piacevole calore. Arrivare a scuola e incontrare i propri compagni e amici “di cella” e cominciare a lamentarsi del freddo mattutino che per certo ha colpito anche loro. Ma in fondo, anche se non tutti lo ammettono, la scuola è come una seconda casa, un posto in cui passare le giornate belle e brutte. Questo è la scuola: sentirsi parte di una seconda famiglia. Terry Tempest Williams alla domanda :«Cos’è la cosa più importante che uno impara a scuola?» rispondeva: «L’autostima, l’appoggio e l’amicizia». Dovremmo ripeterci ogni mattina che studiare non aiuta i professori o i genitori, ma serve a noi. Nella vita ci vengono date un sacco di possibilità, una di queste è la scuola: meglio approfittarne e dirsi ogni mattina che si è fortunati.