Quattro passi nella storia
- Posted by Niccolò Rovere
- Categories Eventi, Succede al Liceo
- Date Giugno 13, 2024
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Venerdì 31 maggio il Liceo Don Milani ha dedicato un’intera giornata al ricordo degli orrori avvenuti nel Novecento sul suolo friulano.
La prima tappa scelta per iniziare questo percorso commemorativo è stata la Risiera di San Sabba: lo scopo per cui venne costruita era quello della pilatura del riso, ma con l’occupazione nazista dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1953 divenne un’ulteriore prigione provvisoria per contenere i cosiddetti “nemici dello Stato tedesco”. All’interno di questo fitto complesso di edifici troviamo luoghi bui e freddi, volti a rappresentare l’umore delle persone imprigionate: tra tutte le stanze vi è quella soprannominata “cella della morte”, la quale può essere vista come il picco di questo senso di angoscia. Nel cortile interno, infine, si trovano i resti dell’edificio destinato alle eliminazioni con il forno crematorio: al giorno d’oggi non rimane granché, essendo stato distrutto con la dinamite dai nazisti in fuga nella notte tra il 29 e il 30 aprile 1945, per eliminare le prove dei loro crimini.
Finita la visita alla Risiera di San Sabba, ci siamo sposati alla Foiba di Basovizza, ove abbiamo sostato brevemente prima del pranzo: essa è un pozzo minerario in disuso, che venne usato negli anni a cavallo del 1945 per giustiziare migliaia di persone italiane. Nel 1959 l’imboccatura venne chiusa e nel 1992 venne dichiarata Monumento nazionale.
Anche se il clima della giornata non era ottimale, siamo andati, comunque, a pranzare sul Monte Grisa, luogo conosciuto principalmente per il suo Santuario. La sua fama deriva dal motivo per cui esso è stato realizzato: questo monumento doveva essere un simbolo di unione tra il mondo religioso occidentale e quello orientale.
Terminata la sosta al Santuario sul Monte Grisa, ci siamo diretti sul Monte San Michele: il programma prevedeva un sacco di attività. Prima tra queste vi era la riproduzione interattiva del campo di battaglia sul Carso: abbiamo potuto, quindi, rivivere i momenti salienti della Grande Guerra attraverso l’utilizzo di un visore. Dopodiché, dopo un’accurato racconto sulla storia del Carso durante la Prima Guerra mondiale, siamo usciti dal museo per ammirare in prima persona le trincee austriache e un lungo sistema di gallerie italiane interne al monte, realizzate con lo scopo di fungere da cannoniere ed alloggio.
Per concludere una giornata dedita completamente al ricordo delle perdite italiane durante il periodo della Grande guerra, ci siamo diretti al Sacrario Militare di Redipuglia, luogo costruito durante il Regime fascista, a scopi propagandistici, che custodisce circa cento mila salme di soldati caduti.