“Un secolo sconfinato”

Venerdì 29 settembre 2023 ci siamo recati al Teatro Bobbio di Trieste per assistere allo spettacolo “Un secolo sconfinato”, realizzato da Romeo Pignat. La rappresentazione trattava il tema dell’emigrazione giuliana di massa avvenuta tra gli anni Venti e Cinquanta del Novecento. L’emigrazione degli Italiani dalla Venezia Giulia costituisce un capitolo della storia ancora troppo poco conosciuto, nonostante il copioso numero di emigranti che coinvolse (si parla di oltre 24 milioni tra il 1876 e il 1976) e nonostante ci riguardi così da vicino. Le zone della regione Venezia Giulia maggiormente interessate da questi movimenti migratori furono l’Isontino, l’Istria, Fiume, le isole del Quarnaro e della Dalmazia e Trieste. Le motivazioni di queste emigrazioni di massa non risiedono soltanto nella condizione di miseria e sottosviluppo in cui moltissime persone vertevano, ma anche, e soprattutto, nelle movimentate vicende storiche e politiche che contrassegnavano l’Italia nord-orientale, causando conflitti e incertezze ed aggiungendo ai numerosissimi emigranti economici profughi, esuli e apolidi (persone che non appartenevano più a nessuno Stato). Come affermò la testimone Onorina Maraston Cappellani: “Per l’Italia eravamo Jugoslavi e per la Jugoslavia eravamo Italiani, in realtà non eravamo niente, eravamo solo gente rimasta senza casa, patria e identità.”
Lo spettacolo a cui abbiamo assistito è stato presentato sotto forma di concerto-racconto-immagine. Una voce narrante infatti leggeva la drammatica storia delle vittime di questa vicenda, accompagnata dalla malinconica melodia della fisarmonica. Sullo sfondo, proiettate su uno schermo, scorrevano fotografie e immagini originali dell’epoca, in grado di creare con la voce e la musica uno spettacolo suggestivo, volto a riflettere sul rispetto della dignità umana.
In prima fila sedevano alcuni dei sopravvissuti alla terribile vicenda che coinvolse le nostre zone, testimoni provenienti addirittura dall’Australia, dall’Argentina e dalla Spagna. Questo coinvolgente spettacolo-concerto non solo ci ha aperto gli occhi ad un pezzo di storia a noi vicinissimo, ma ci ha incredibilmente sensibilizzato sul delicato tema della dignità umana, offrendoci una nuova consapevolezza anche sulle vicende a noi contemporanee.
Ginevra Canciani – Classe 5^A