
A scuola di hacking con Stefano Gazzella
Venerdì 26 settembre gli studenti hanno avuto l’opportunità di partecipare a un incontro formativo molto interessante tenuto dal Dott. Stefano Gazzella, esperto di sicurezza digitale, Data Protection Officer e divulgatore nel campo delle nuove tecnologie.
L’incontro, dal titolo “Scuola di Hacking – Sfidare l’Intelligenza Artificiale”, ha offerto una riflessione attuale e stimolante su cosa significhi davvero il termine “hackerare” e su come le competenze digitali possano essere utilizzate non solo per fini malevoli ma, soprattutto, per conoscere, comprendere e migliorare i sistemi informatici.
Il primo punto sul quale il Dott. Gazzella si è soffermato sono stati alcuni luoghi comuni molto diffusi relativi al termine hacker, che spesso utilizziamo anche in modo errato o, quantomeno, riduttivo. L’hacker, infatti, non è semplicemente un “criminale informatico” nascosto sotto un cappuccio nero, ma una persona curiosa, creativa e dotata di spirito critico. Hacking, infatti, significa saper esplorare i sistemi, comprenderne i meccanismi di funzionamento e trovarvi nuove modalità di utilizzo.
Da qui il Dott. Gazzella è poi passato ad analizzare un altro aspetto molto importante, il social engineering, ovvero l’arte di manipolare il “fattore umano” per ottenere informazioni riservate. Desiderio, paura, fretta, disattenzione e inconsapevolezza sono alcune delle vulnerabilità più comuni sui quali gli hacker potrebbero fare leva per ottenere informazioni e non solo.
La parte successiva dell’incontro ha avuto come nucleo centrale l’Intelligenza Artificiale, tema di grande attualità. Il Dott. Gazzella ha spiegato come i modelli di IA, e i Large Language Models in particolare, funzionino imitando il pensiero umano e come, proprio per questo, ereditino anche alcune vulnerabilità derivanti dal materiale usato per addestrarli.
A questo proposito, sono stati introdotti concetti chiave come il data poisoning, ovvero la manipolazione dei dati di addestramento, e il prompt hacking, che consiste nell’uso di comandi ingannevoli per superare le restrizioni dei sistemi di IA. Queste tecniche dimostrano come anche l’intelligenza artificiale possa essere “ingannata”.
Attraverso esempi concreti e un linguaggio chiaro, il Dott. Gazzella ha invitato gli studenti a sviluppare la loro consapevolezza digitale, spirito critico e creatività.












