
Il voto non fa la persona
Il voto è quel numero che viene assegnato su una verifica scritta o dato ad un’interrogazione orale a ogni studente, per valutare la sua bravura in quella prestazione.
Dal mio punto di vista, i voti servono esclusivamente a giudicare un foglio di carta o una “chiacchierata” con un professore. Il problema di questo numero è il fatto che, molte volte, viene associato alla persona. Ad esempio, quando si prende un quattro in una interrogazione, la tipica frase che si utilizza è “Sono da 4, quindi valgo 4” oppure “Nella vita, se continuerò a prendere voti bassi, non avrò un lavoro stabile”. Molte persone definite “stupide” o “ignoranti” dal proprio professore, sono riuscite ad ottenere un lavoro più che stabile. Ad esempio, Einstein veniva considerato come un individuo privo di intelligenza perché risultò positivo al test “DSA”. Nonostante le sue difficoltà, egli rivoluzionò la storia, difatti diventò uno dei fisici più bravi e amati del passato. Grazie a questo esempio, possiamo capire che il voto non fa la persona, ovvero noi non possiamo essere valutati grazie a una cifra scritta su un foglio di carta e, per tale motivazione, un numero non condizionerà mai il nostro futuro e ciò che vorremo fare da grandi. Difatti, molti alunni, nonostante avessero voti alti, nella vita non sono riusciti a splendere come facevano a scuola; invece altri, ovvero quelli con una “media bassa”, sono riusciti ad ottenere un lavoro più che stabile.
Il più delle volte, tutto ciò succede perchè i professori spingono gli alunni a commettere questo errore, inconsapevolmente. Mi ricordo ancora quando mi recai nella mia prima scuola superiore, un ambiente ospitale e amorevole, al primo impatto. Feci amicizia velocemente, sia con i miei compagni, sia con altri/e ragazzi/e di altre classi. I primi giorni mi trovavo veramente bene, difatti, ero in sintonia sia con i professori sia con i miei nuovi amici. Nonostante ciò, i problemi iniziarono quando incominciarono le prime verifiche e interrogazioni: le insufficienze e i pregiudizi aumentavano sempre di più e la maggior parte dei professori mi avevano presa di mira. Ogni giorno, mi facevano capire che quella scuola non era adatta a me e che se fossi rimasta fino alla fine dell’anno, mi avrebbero bocciata, senza darmi neanche la possibilità di recuperare tutte le materie. Dopo tre lunghissimi mesi, me ne andai, con l’autostima sotto i piedi, ma contemporaneamente con la felicità “a mille” per aver intrapreso una strada diversa. Scelsi il liceo Don Lorenzo Milani, che, grazie ai recuperi e al sostegno o aiuto da parte dei professori, mi fece recuperare tutto ciò che avevo perso in quella scuola. Difatti, i docenti del Don Lorenzo Milani, non guardano solamente il voto, quindi ciò che viene scritto su un pezzo di carta, ma guardano anche l’impegno e il miglioramento che viene raggiunto giorno per giorno. Infatti, per tale motivazione, nessuno in questa scuola viene calcolato oppure giudicato in base a un numero, ma ognuno viene accolto per ciò che è e, nonostante, le difficoltà che ognuno ha, il Liceo Don Lorenzo Milani non ti giudicherà mai come persona.