
Odi et amo
L’amore, nelle sue innumerevoli forme, è da sempre una tematica al centro della riflessione umana, che ha attraversato epoche, usanze e culture. Infatti, vi sono diversi esempi ed interpretazioni di questo sentimento che, nel corso della storia sino ai giorni nostri, è stato definito un legame nobile e di conforto all’anima, ma associato anche alla solitudine, messa in luce nei momenti dove prevale la sofferenza.
Esso si manifesta da una parte come un impulso irrazionale e travolgente, come nel caso della concezione di passione catulliana, mentre dall’altro come ci suggerisce l’epicureismo, in modo
naturalmente legato alla fisica e all’assenza di turbamento per raggiungere la felicità.
Tuttavia, oggi l’amore assume tonalità più oscure e la perdita del controllo conduce spesso a tragedie irrimediabilmente violente, come i femminicidi.
Facendo riferimento a personaggi illustri come Catullo, poeta dell’antica Roma, emerge la sfumatura amorosa di un’emozione che domina l’individuo, spingendolo verso una spirale o
voragine intricata, pervasa da gioia e, al contempo, da una terribile ostilità, carica di sofferenti sopraffazioni travolgenti.
Nel suo rapporto con Lesbia, Catullo si ritrova a vivere in una situazioni di dualismo interiore, essendo in conflitto tra due personalità d’amore improbe , avverse ed estreme : l’illogicità e il
senso di raziocinio, proprio come ci rammenta nella sua famosa espressione “Odi et amo”.
Ciò rende il poeta tanto appassionato quanto vulnerabile di fronte al desiderio e alla bramosia di una condizione migliore per entrambi all’interno di una relazione libertina, nata grazie al chiaro seguito dell'”otium” romano nel ceto perlopiù aristocratico.
L’intensità di queste emozioni trascinano l’uomo ad amare anche a costo di patire fortemente la mancanza di stabilità.
Al contrario, l’epicureismo propone una visione d’equilibrio emotivo, da dover gestire con giusta cautela e moderazione, tant’è vero che
Epicuro ci consiglia di evitare legami che possano portare a dolori futuri o a dipendenze emotive, offrendoci un benessere personale. Invece, per quanto riguarda i fatti contemporanei, l’amore ha assunto connotazioni tragiche, culminando in atti carichi di odio, possessività ed astio, trasformandosi in un mezzo di oppressione e gelosia, e perdendo il suo significato originario.
Il femminicidio rappresenta l’estremo fallimento della gestione delle emozioni e sfocia in un sentiero violento, sfuggendo al controllo e distruggendo vite innocenti.
Questo ci mostra quanto la linea compresa tra amore e violenza sia sottile e possa cambiare drasticamente le sorti drammatiche di una relazione.
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