
La curiosità
La curiosità è il peccato di tutti. Ognuno di noi è curioso. In un modo o nell’altro, più o meno tutti proviamo la curiosità, che è un istinto; l’uomo vive, infatti, secondo istinto e desiderio, quindi esso va a braccetto con la curiosità. È il desiderio di sapere. Essere curiosi può essere un’abitudine, lo si può essere per un determinato argomento, oppure è un desiderio con il fine di diffondere un pettegolezzo o solamente per riempire quel buco lasciato dalla voglia di conoscenza. La curiosità può essere astratta, ma anche concreta. Una curiosità concreta è quel desiderio di possedere o di scoprire una cosa mai vista prima, una cosa rara, che provoca interesse. La curiosità astratta è, invece, la voglia di conoscere, la voglia di sapere. Il termine deriva dal latino e significa premura, sollecitudine; infatti il curioso è chi si cura di qualcosa. Può essere una caratteristica positiva ma anche negativa di una persona; è, infatti, un desiderio di sapere, qualcosa che incrementa l’intelletto, ma può essere anche un desiderio inopportuno.
Chi domanda non erra, ma chiedere troppo risulta eccessivo e oppressivo. L’uomo curioso non si accontenta mai, come il grande filosofo Socrate. Uomo di grande importanza e di grandissimo intelletto, Socrate è l’esempio perfetto di un uomo curioso: la sua maieutica, l’arte di tirar fuori, è l’esempio perfetto della curiosità. L’uomo incrementava la sua curiosità, lui voleva sapere e domandava per approfondire. Socrate ci insegna ad approfondire e ad interessarci al mondo, ma prima di tutto a noi stessi, infatti, la curiosità la si può trovare anche in noi stessi.
In fin dei conti la curiosità è ciò di cui ognuno di noi ha bisogno per vivere.




