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      DonMilagazine

      L’atletica

      • Posted by Fabio Blanchin
      • Categories DonMilagazine
      • Date Giugno 5, 2021
      • Comments 0 comment
      pista di atletica

      Anche l’atletica si è evoluta, ma rimane ancora una delle attività più naturali e istintive che esistono nel panorama sportivo. Basti pensare alla partenza dei 100 metri: al tiro bisogna reagire il più velocemente possibile e, poi, correre veloci, azioni motorie di grande semplicità, anche se partire dai blocchi di un atleta avanzato richiede molta tecnica. La velocità è, forse, la più innata delle capacità umane, ma non per questo facile da addestrare, tutt’altro. Poi le distanze salgono a 200 metri, 400 metri, che sono un giro esatto della pista, e che è la specialità più impegnativa, dove la velocità si spinge molto più a lungo. Si passa, quindi , alla  media distanza (800 m e 1500 m), e con le distanze della cosiddetta distanza media estesa, 5000 e 10000 metri. 

      L’atletica leggera è un’attività sportiva fondamentale per l’uomo, legata alle origini del movimento umano. Nei tempi antichi correre, saltare, lanciare significava sopravvivere. Nel corso dei secoli le attività motorie dell’uomo si sono sempre più ridotte, grazie al progressivo intervento delle macchine e all’utilizzo dell’energia. Ma la natura motoria dell’uomo moderno non è diversa da quella dei nostri antenati. Anche se le possibilità di movimento sono diminuite, l’uomo non ha dimenticato come muoversi. La creatività dell’uomo inventa nuove forme di movimento con regole e trucchi che mirano a emozionare e divertire, per soddisfare non solo il corpo, ma anche la mente. Le attività motorie umane si sono quindi perfezionate sempre più in vari sport, nelle più svariate forme e ambienti. Tutte distanze dominate nel mondo dagli atleti africani, favorite da una pratica “perenne” fin dai primi anni di vita dove la corsa è un fatto normale della quotidianità; nelle grandi distese naturali non è necessario prendere mezzi meccanici per “andare ad allenarsi”. L’ultima distanza (42,195 km), nel senso di durata, è la maratona che rievoca epoche storiche e che, per il suo fascino impegnativo, è forse una delle specialità più praticate al mondo. Accanto alla classica distanza anche le gare su strada, oltre ad altre forme come la corsa in montagna e la distanza più lunga della gara, i 100 km dell’Ultramaratona. Non bisogna dimenticare una diversa forma di ‘marcia’, la marcia, che ha portato tanti allori in Italia, nelle due distanze di 20 e 50 km. 

      Nonostante sia uno sport individuale, l’atletica ha comunque anche due gare a squadre: sono le staffette 4×100 e 4×400, nel senso che ciascuno dei 4 atleti corre rispettivamente per 100 o 400 metri, passando un bastone (testimone) ad un altro compagno di squadra. Tutte le cosiddette gare olimpiche sono integrate da altre competizioni simili, praticabili anche nelle stagioni fredde, in apposite strutture indoor: le gare indoor. 

      Le corse sono ,poi, rese un po’ più complicate nelle corse ad ostacoli dove occorre avere tecnica, mobilità ed agilità, per superare (o meglio “passare”) l’ostacolo: quelli “alti” (110 metri per gli uomini e 100 per le donne) e quelli ‘bassi’, i 400 ad ostacoli. Anche nel mezzofondo c’è una gara di ostacoli: i 3000 metri con siepi, la specialità dell’atletica che più di ogni altra cerca di ricostruire ambienti naturali fatti di tronchi e ruscelli da scavalcare. Poi i salti, che possono essere in estensione (lungo e triplo) o in elevazione (alto e asta). Qui l’esecuzione e, quindi, la preparazione tecnica è ancora più importante, così come nei lanci apparentemente simili, come disco e martello che sono rotatori, oppure il peso che può essere rotatorio o traslatorio, il giavellotto , invece, richiede una rincorsa rettilinea prima di essere scagliato. Spesso molte specialità sono praticate da un unico atleta che diventa, quindi,  un atleta praticante decathlon (se uomo), o eptathlon (se donna). Benché sia sport individuale, l’atletica tuttavia ha anche due competizioni a squadre: sono le staffette 4×100 e 4×400, nel senso che ognuno dei 4 atleti corre rispettivamente per 100 o 400 metri, passando un bastoncino (testimone) ad un altro compagno di squadra. 

      C’è una grande scelta nel praticare l’atletica, che quindi, come sport individuale, mette se stessi in competizione con gli altri. C’è anche la sfida con le misure o con i tempi, quindi una doppia sfida. Ma questo vale soprattutto per gli atleti di elevata qualificazione. Chiunque intenda avvicinarsi alla pratica dell’atletica leggera deve avere confronto unicamente con se stesso: l’obiettivo di praticare atletica leggera è di garantire effetti benefici per la salute, per lo “stare bene”. E’ provato scientificamente che un’attività continuativa, se non addirittura assidua, previene malattie, fa star bene e motiva fortemente chi la pratica. Naturalmente è bene affidarsi a chi ha competenza nel consigliare il training più opportuno sulla base di diversi elementi: età, genere, stato di allenamento, struttura fisica, presenza o meno di malattie croniche, precedenti esperienze motorio-sportive, ecc. Una opportuna visita medico-sportiva ci fornisce la necessaria idoneità. Molto prudente deve anche essere l’approccio competitivo, soprattutto se le motivazioni ad esprimersi sono molto superiori alle capacità fisiche. Un’attenzione particolare va dedicata ai giovani ed ai giovanissimi: le loro strutture fisico-motorie così come le loro capacità mentali sono in continuo sviluppo e maturazione e solo istruttori o insegnanti particolarmente preparati possono dedicare loro le opportune attenzioni. 

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      Fabio Blanchin

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