
Il calcio e il rispetto
Tutti conoscono il calcio, chi per passione e chi “per sentito dire”; questo sport è conosciuto in tutto il mondo, dal Paese più avanzato dell’Europa a quello meno civilizzato dell’Africa, grazie alla sua semplicità ed al suo immenso business. In questo sport si mescolano molte culture, caratteri e personalità, si va da chi è più fragile a chi è più tenace. Questo gioco è caratterizzato da molta fisicità, basti pensare ai numerosissimi contrasti, ai dolorosi tackle e ai possibili e dolorosissimi infortuni causati durante il gioco stesso. Nonostante questo, in campo e fuori, bisogna sempre avere un enorme rispetto dell’avversario, chiunque esso sia, di qualunque etnia, religione e Paese di provenienza. Tutti i calciatori e gli arbitri hanno sulla maglietta una targhetta con su scritto “respect”, ma questa scritta non sempre viene rispettata dai calciatori e ancor più spesso dalle tifoserie, sia moralmente che in termini di atteggiamento in campo, ed alcune volte accadono cose spiacevoli come atti di razzismo e violenza. Questi comportamenti sono inaccettabili ed inammissibili, infatti sono puniti con una sanzione disciplinare da parte del direttore di gara, non sempre vengono penalizzate in maniera adeguata secondo me, visto che ogni atto violento o discriminatorio nei confronti di qualcuno andrebbe sempre punito con la squalifica e alcune volte non solo per un’unica gara ma anche per un’intera stagione.
All’interno degli stadi è severamente proibito cantare cori razzisti nei confronti dei giocatori o delle tifoserie avversarie e in caso di infrazione di questa regola, la tifoseria sarà costretta a pagare una multa anche molto salata e ad un fermo per la curva ed i tifosi di entrare allo stadio per un determinato periodo di tempo.
Possiamo quindi dire che, come tutti gli sport, anche il calcio critica e denuncia il mancato appoggio per le diversità e ambisce ad una parità e ad un’uguaglianza dei diritti di tutti i giocatori e di tutti i sostenitori di una squadra, anche se purtroppo spesso siamo ancora lontani dal reale rispetto di tutto ciò.
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