
Chi sono io per giudicare gli altri
Le vacanze natalizie sono quel periodo di pausa durante gli studi, che ci permette di avere del tempo per concentrarci su noi stessi e per stare con le persone che ci fanno sentir bene. Questo è il sogno di ogni studente, ma, alla fine, ti ritrovi a svolgere una marea di compiti tra espressioni, ricerche e molte altre attività. Durante queste ultime festività, però la professoressa d’italiano ci ha coinvolti in un’attività molto alternativa: “Scegliere due articoli di giornale con un argomento di attualità e svolgere una riflessione sull’argomento scelto”.
Personalmente io amo gli articoli di giornale e l’idea di scegliere un argomento per me interessante e coinvolgente e scriverci una mia riflessione mi ha entusiasmata molto, soprattutto perché sono argomenti che andrebbero visti sotto gli occhi di noi adolescenti che siamo il futuro benché, a volte, gli adulti non ci ritengano in grado di giudicare correttamente quello che avviene attorno a noi.
La mia scelta
Uno degli articoli su cui ho deciso di concentrarmi parla di un argomento discusso nell’ottobre del 2020 e che tutt’ora continua ad essere preso in considerazione: il pensiero di Papa Francesco nei confronti degli omosessuali.
Papa Francesco, nel testo “Amoris laetitia”, scrive: “Ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, con la cura di evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione” tuttavia “ Non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia”.
L’articolo completo è disponibile qui.
Il mio pensiero
Io penso che l’omosessualità sia uno dei diritti più controversi in tutto il mondo. Parto subito col dire che gli omosessuali hanno la stessa dignità e gli stessi diritti di tutte le persone, perché siamo tutti uguali. Quando parliamo di genere, intendiamo l’educazione e la cultura in cui ci troviamo a vivere, non legata al sesso con cui nasciamo biologicamente e per questo ognuno di noi è libero di scegliere se vivere e agire come uomo, anche se i suoi organi genitali sono femminili oppure come donna, anche se i suoi organi genitali sono maschili. Naturalmente, non è una condizione che ci appartiene sin dalla nascita, ma è una condizione sessuale che si scopre di avere vivendo all’interno di una società, soprattutto quando si è adolescenti. Purtroppo oggi, con tutte le persone omofobe che esistono, la paura più grande è quella di aprirsi con i propri genitori e amici e questo rappresenta una delle peggiori cause di silenzio nei soggetti omosessuali, quando in realtà aprirsi e uscire dall’oscurità può aiutare a vivere in modo più tranquillo, sereno e libero, senza avere la paura che qualcuno di possa giudicare. Adesso c’è il problema se far sposare o meno le coppie omosessuali, cosa che Papa Francesco non ha esitato ad affrontare. Infatti, dopo aver parlato con un coppia gay con dei figli, ha ribadito che essi possono portare i figli a catechismo e in Chiesa al di là dei pregiudizi della gente perché siamo tutti figli di Dio. Ammiro molto la sua volontà di essere, in qualche modo, contrario ad alcuni vecchi concetti dalla Chiesa e voler accogliere queste persone senza volerle giudicare in alcun modo.




