La Crimea tra la Russia e l’Ucraina
In questi ultimi anni, le principali potenze mondiali stanno provando a ritagliarsi un proprio angolo di influenza nel mondo. I principali protagonisti di questo fenomeno sono quattro: Stati Uniti, Unione Europea, Cina e Russia. Quest’ultima, dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica, ha vissuto un periodo di crisi economica e politica, ma, nonostante ciò, ha sempre cercato di affermarsi come superpotenza mondiale. La Russia, però, è un “gigante di cartapesta”, una nazione debole, sia dal punto di vista economico che sociale; non è in grado di competere con Stati Uniti o Cina. L’unica risorsa, rimasta alla Federazione russa, è il secondo esercito al mondo per grandezza, mezzo che il presidente Putin non ha problemi a schierare. Questo è il motivo per cui si parla ancora della Russia, la sua potenza militare è innegabile, la sua milizia opera ancora in Africa, in Medio Oriente e, ultimamente, anche in Ucraina. La Federazione russa esercita una certa pressione sulle ex repubbliche sovietiche, da cui aspira ad ottenere alcuni territori persi durante la dissoluzione dell’Unione. La Crimea è solo uno dei tanti sotto le sue mire espansionistiche e che, ora, è territorio russo occupato militarmente (video di Nova Lectio). L’Ucraina, come le altre neonate repubbliche, non può competere contro un gigante (per quanto di cartapesta) o con un esercito così grande. D’altronde, questo è l’unico modo che ha la Russia di Putin di far sentire ancora la sua presenza, per far capire che non è morta e che può ancora essere competitiva sullo scacchiere mondiale. In sostanza, l’unico modo per la Federazione, di far sentire la propria voce a livello globale, è quello di minacciare stati più piccoli con la forza di un esercito ancora molto potente. La Russia, quindi, è l’equivalente di un cane rabbioso, il cui unico modo per farsi vedere è ringhiare.
Putin sta ovviamente mettendo alla prova l’Occidente, per capire fino a che punto si può spingere, fino a dove possono arrivare le sue richieste. Il presidente russo, però, è un dittatore a tutti gli effetti; la repressione degli avversari politici e l’ignoranza della costituzione del proprio Paese sono alcuni elementi che fanno comprendere che tipo di uomo politico sia Putin. Come ha insegnato Churchill, è impossibile fare diplomazia con i dittatori e non bisogna mai conceder loro nulla. Hitler stesso, prima della guerra, aveva assolutamente voluto annettere l’Austria, i Sudeti e poi la Repubblica Ceca; nessuna delle concessioni, però, bastò per frenare la fame del tedesco. Allo stesso modo, oggi, non dovremo concedere nulla a Putin, perché oggi sarà la Crimea, domani l’Ucraina intera e poi il resto delle ex repubbliche sovietiche. Per questo, la repubblica ucraina deve entrare assolutamente nella NATO, perché è sempre giusto fermare un dittatore e aiutare un Paese in difficoltà.