
La Pasqua
La Pasqua è una festa molto significativa per i cristiani perché rappresenta la Resurrezione del suo Redentore e la rinascita in generale. Il periodo pasquale dura 50 giorni, considerando anche la festività dell’Ascensione. Questa festa si colloca nel momento in cui la natura rinasce dopo il lungo sonno invernale e questo risveglio incita anche le persone a riprendersi, dopo un inverno sedentario, e a vivere la vita all’aria aperta.
Cosa significa la parola “Pasqua”?
La parola Pasqua deriva dal greco pascha, che a sua volta viene dall’aramaico pasah e significa “passaggio”. Per i cristiani è la festa del passaggio dalla morte alla vita, mentre per gli ebrei rappresenta la traversata del Mar Rosso che li libera dalla schiavitù d’Egitto.
Le origini della Pasqua
Questa festa inizialmente era legata all’agricoltura perché in concomitanza con essa si festeggiavano i primissimi raccolti dell’anno. Era simile alla Festa delle Settimane, che celebrava la raccolta del grano nei primi di giugno e alla Festa dei Tabernacoli, cioè della vendemmia, che si svolgeva a settembre. In seguito ha assunto il significato attuale.
La Pasqua al giorno d’oggi
La Pasqua al giorno d’oggi ha perso un po’ il significato storico e, come tutte le altre festività cristiane, è diventata una commerciale. Infatti molti imprenditori hanno fatto leva sui principali simboli della Pasqua, come le uova, per poterci guadagnare.
Perché la data della Pasqua è mobile?
La data della Pasqua è mobile perché è legata al plenilunio di primavera. La scelta del giorno della Pasqua nel mondo cristiano fu motivo di grandi controversie: la chiesa d’occidente la festeggiava la domenica che seguiva il plenilunio di primavera, mentre la chiesa d’oriente nella sera di luna piena del primo mese dell’anno ebraico. Con il Concilio di Nicea del 325 si decise che la Pasqua dovesse essere celebrata lo stesso giorno per tutta la cristianità, seguendo l’idea della chiesa occidentale; al giorno d’oggi la celebrazione cade tra il 22 marzo e 25 aprile.
Essendo una festa mobile determina la data di altre celebrazioni collegate, per esempio la Quaresima, la Settimana Santa, l’Ascensione, la Pentecoste.
Perché si mangia l’agnello?
Da tradizione a Pasqua si consuma l’agnello perché Dio, quando annunciò al popolo ebraico che lo avrebbe liberato dalla schiavitù d’Egitto uccidendo tutti i primogeniti egiziani, ordinò di contrassegnare le porte con il sangue d’agnello in modo da fargli capire chi uccidere e chi risparmiare.
Perché si mangiano le uova?
La tradizione di decorare le uova risale dai primi cristiani, che coloravano le uova di rosso per ricordare il sangue di Cristo e disegnavano croci e altri simboli cristiani.
Sono state scelte le uova perché è evidente che dall’uovo nasce la vita, che viene associata alla rinascita di Cristo. Inoltre, nel periodo di Quaresima è proibito mangiare carne e uova e per questo i cristiani, non potendo costringere le galline a non deporre più le uova, le bollivano fino a farle diventare dure come sassi per poi dipingerle.
Tag:Pasqua



