
Tè matcha: tradizione, benefici e preparazione
Il matcha é una varietà di tè introdotta in Giappone nel XII secolo, ma era anche presente in Cina.
Nel XIV secolo in Cina alla produzione del tè pressato, considerato predecessore del matcha, fu imposto un divieto; la pratica perciò scomparve in questo Paese, ma continuò a svilupparsi indipendentemente in Giappone.
La preparazione del matcha è una delle pratiche Zen (una tradizione buddhista incentrata sullo stato meditativo) più conosciute e praticate.
In Giappone la cerimonia di preparazione del matcha è chiamata Chanoyu (letteralmente, “acqua calda per il té”) oppure Chadō (dal cinese, “Via del té”).
Gli stili e forme della pratica sono variabili a seconda del té che si desidera preparare e delle differenze regionali. Generalmente il tè denso (Koicha) viene preparato con le foglie più giovani delle piante più vecchie della piantagione e viceversa accade per il tè leggero (Usucha).
Ma perché dovremmo dare attenzione a queste pratiche?
Il matcha contiene in abbondanza antiossidanti e composti fitochimici. In particolare, il matcha ha proprietà anti infiammatorie, aiuta la concentrazione (sebbene contenga poca caffeina) e può aiutare il corpo a contrastare una bassa pressione sanguigna e ridurre i livelli di colesterolo LDL (quello “cattivo” che vogliamo controllare).
È interessante notare che gli antiossidanti sono sensibili al calore e possono essere distrutti da esso, ma il metodo di preparazione tradizionale riflette questa realtà (infatti nella preparazione l’acqua deve essere tra i 70-80 gradi).
PREPARAZIONE
Prima di spiegare la preparazione del matcha è necessario aprire una piccola parentesi. Il matcha è solitamente preparato con utensili tradizionali e, anche se non sono necessari, questi portano al risultato migliore.
Gli utensili tradizionali sono i seguenti:
- Il chashaku: una sorta di lungo cucchiaio di bamboo per misurare con consistenza il dosaggio del tè
- Il chawan, una scodella circolare per poter mescolare al meglio il tè
- Il chasen, un piccolo frustino di bamboo per mescolare il te ed ottenere l’iconica schiuma del matcha
Inoltre è bene avere uno scolino per eliminare i grumi della polvere di matcha.
Detto questo, passiamo ora alla preparazione:
- prendere il proprio chashaku e gettare 3-4 cucchiaiate di tè (circa 2-3 grammi) in uno scolino posto sopra il chawan (o una scodella equivalente, preferibilmente con un fondo piatto).
- Con il chashaku spingere il tè nello scolino per eliminare i grumi.
- Aggiungere circa 45 ml di acqua calda (70-80 gradi)
- Con il chasen (si possono usare anche frustini elettrici o di metallo, ma il risultato non sarà lo stesso), agitare rapidamente il tè, assicurandosi di toccare il fondo della scodella, per circa 30 secondi.
- Ora il proprio tè dovrebbe avere assunto una consistenza perlopiù schiumosa, ma è possibile che si siano formate bolle d’aria sulla superficie, in tal caso cercare di rimuoverle passando lentamente il chasen sulla superficie del tè
Il vostro matcha è ufficialmente pronto. Personalmente mi piace berlo così com’è, come da tradizione, ma lo si può anche mischiare a del latte per creare un “Matcha Latte”.
Generalmente più il gusto risulta umami, meglio è stato preparato il tè.
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