
Giovani e Filosofia
Tutti gli studenti dei licei, prima o poi, affrontano nel loro percorso di studi una materia scolastica che definirei essenziale: la filosofia. Oggi più che mai, la filosofia risulta essere un mezzo fondamentale per capire la realtà e a cui ispirarsi per vivere la vita. Essa dev’essere come il sangue per i giovani, come l’aria dei polmoni o come la linfa vitale che trasmette sostanze nutritive. La paragonerei al cibo, sono affamato di filosofia!
Il compito della filosofia
La filosofia serve appunto perché non ci offre risposte preconfezionate come avviene sul Web e sui siti di informazione, è molto diversa dall’oggettività. Inoltre ci ispira a modelli nuovi e ci trasmette la curiosità del chiedersi il perché delle cose; dunque ci invita a ragionare sugli invisibili meccanismi attorno a noi, addestrandoci alla comprensione del mondo.
La filosofia detiene il primato di “strumento di orientamento”, non di sapere: dalla frase socratica “So di non sapere” ne deriva il fatto che noi stessi dobbiamo cercare il più possibile di conoscere, senza presunzione, ogni meandro del concetto di conoscenza. Ma cos’è un concetto? Il succo del concetto risiede in una definizione pertinente data dall’uomo su una determinata cosa, il profilo compiuto di una realtà.
Per ottenere al meglio i benefici della filosofia dobbiamo ripulirci di tutti i preconcetti e sovrapporre alla mente ormai vuota la logica, l’intuizione e il piacere mentale di pensare e riflettere, cose che sembrano essere cadute in disuso.
Questo ci consente di migliorare in maniera costante e di evolverci verso punti di vista diversi, serve per una progressione e per una “pulizia” raffinata. Molto simile alla legge di Lavoisier, la filosofia non crea e non distrugge, trasforma. Sono dell’idea che l’uomo sia autosufficiente grazie alla filosofia, in quanto essa ci dà la possibilità di mettere in dubbio costantemente.
Rapporto coi giovani
Proprio per questo noi giovani, che un giorno dovremmo ri-plasmare la realtà a tempo debito, dobbiamo essere sicuri di ottenere una necessaria fonte di antidoto contro l’indifferenza e l’alienazione che colpisce il mondo da anni. Quale antidoto migliore se non la filosofia, che forma uomini degni di pensiero e non schiavi passivi ed ubbidienti alla più scaltra dittatura? In una società obbediente si ubbidisce, non si argomenta. Bisogna criticare, non tentare di opporsi totalmente all’imposizione dataci da un rango elevato.
La critica filosofica paralizza l’accusatore stesso, mette alle strette le persone ricche di nuda tecnica e rincuora quelle piene di umanità, che si distinguono. Il filosofo in sé non è un pericolo; perché dobbiamo etichettare la gente che va contro le usanze generali come incivile, come se non avesse il diritto di dubitare su degli enti a suo piacere?
Seppur la filosofia non sia sulla bocca di tutti (inteso come livello di conoscenza in materia), riformerei la scuola, affinché anche coloro che frequentano istituti tecnici ne possano apprezzare (o non) il contenuto.
A seguito di queste argomentazioni concludo ribadendo nuovamente il compito della filosofia: costruire persone umanamente ricche…




