
I giovani e il fumo
Una domanda che al giorno d’oggi frequentemente ci si può porre è: ma per quale ragione i giovani iniziano a fumare e questo a che cosa è dovuto?
Fumare una sigaretta fa sentire gli adolescenti più grandi e più sicuri di sé stessi all’interno di un gruppo di amici, ma la vera ragione è legata principalmente a fattori psicologici e sociali.
Inoltre, il fumo è percepito come un modo per sfuggire dal controllo dei genitori. Alla base di questo vizio, infatti, esiste un forte fattore di pressione sociale. Tutto comincia così, per gioco, per non sentirsi inferiori agli altri o per considerarsi parte di un gruppo. Poi, con il tempo, inizia a diventare un’abitudine, un bisogno, uno sfogo dallo stress, fino a trasformarsi in una vera e propria dipendenza, alla quale è difficile fare a meno.
I danni più evidenti, causati dalle sostanze nocive, consistono nell’aumento della pressione arteriosa, nell’accelerazione dell’arteriosclerosi e nella creazione di ostacoli per la circolazione sanguigna, nel rischio di infarto e ictus. Inoltre i problemi circolatori causati dal fumo possono essere: l’invecchiamento precoce della pelle e il declino mentale.
I polmoni, dopo un anno di fumo di sigaretta, risultano anneriti, infiammati e poco elastici.
A bassi dosaggi la nicotina rappresenta anche uno stimolante: aumenta leggermente il battito cardiaco e la pressione arteriosa, causa una leggera sudorazione, migliora la concentrazione, aumenta il metabolismo, sopprime la fame e riduce lo stress.
Uno studio americano ha riportato che il 14% dei giovani compresi tra i 13 e i 15 anni fuma regolarmente. L’età media in cui i giovani iniziano a fumare è 15 anni, sebbene oltre il 34% dei ragazzi intervistati ha dichiarato di aver iniziato prima.
Un dato davvero pericoloso, considerando che quella è l’età della pubertà e dello sviluppo ed è stato comprovato che il fumo rallenta anche la crescita e causa cambiamenti ormonali importanti.
In una persona che fuma per la prima volta, i neuroni dopaminergici segnalano avversione. Se si continua a fumare, però, la loro funzione cambia e iniziano a segnalare due reazioni diverse:
il piacere e la riluttanza a smettere.
La sigaretta elettronica è nettamente meno nociva di quella tradizionale, ma il rischio di esposizione passiva è maggiore; infatti ne sono una forte evidenza gli aromi, che contribuiscono in modo significativo all’attrattiva verso la sigaretta elettronica e all’iniziazione del suo utilizzo.
Inoltre, chi utilizza le sigarette elettroniche è a maggior rischio di disturbi respiratori, come tosse e bronchite.
Ogni sigaretta fumata equivale ad undici minuti di vita persi. Anche solo una sigaretta al giorno, espone al rischio di malattie coronariche e ictus.
In Italia, ogni fumatore, per un pacchetto di sigarette, spende in media 5€. Calcolando che un fumatore di età media consuma circa 5000 sigarette l’anno, pari a 250 pacchetti, si può facilmente calcolare come la spesa annua sia pari a circa 1250€.
Per tutti questi motivi, fumare è una cosa da evitare per rimanere in salute!



